Può capitare, nel corso della propria vita, di dover sostenere delle spese improvvise e di non avere a disposizione il denaro per far fronte alla nuova situazione creatasi. In questi casi la soluzione ideale può essere la richiesta di un piccolo prestito Inpdap.
I dipendenti pubblici e i pensionati iscritti a questo ente hanno, infatti, la possibilità di richiedere in prestito una piccola somma di denaro che verrà prelevata dal fondo della Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali a cui gli stessi dipendenti e pensionati hanno aderito volontariamente versando un determinato importo.
Il prestito concesso dall’Inpdap può essere rimborsato in 12, 24 o 36 rate, può essere annuale, biennale o triennale e comprende, oltre ad un tasso di interesse che varia a seconda del tipo di prestito, anche un interesse nominale annuo del 4.25% e un importo per le spese di amministrazione pari allo 0.50%. Con il piccolo prestito Inpdap annuale è possibile richiedere all’ente un importo pari a una mensilità netta che dovrà essere rimborsato in 12 rate mensili con un tasso complessivo del 5.56%. Il prestito biennale è un importo pari a due mensilità nette da restituire in 24 mesi con un tasso complessivo del 5.12%. Il prestito triennale corrisponde ad un importo pari a tre mensilità nette che devono essere rimborsate in 36 rate mensili con un tasso complessivo del 4.97%.
Per ottenere il prestito, il dipendente o il pensionato dovranno presentare la richiesta direttamente all’Ufficio Provinciale di competenza o all’Ufficio territoriale dell’Inpdap e non è necessario corredare la domanda con giustificativi di spesa o certificati medici legati alle motivazioni della richiesta del prestito.
Il prestito può essere erogato in contanti o tramite accredito sul conto corrente del richiedente. Se necessario è possibile anche richiedere il rinnovo del piccolo prestito Inpdap per ulteriori 6 mesi per i finanziamenti annuali, 12 mesi per quelli biennali e 18 mesi per i prestiti triennali. Questo tipo di prestito erogato dall’Inpdap è molto conveniente soprattutto per il fatto che in caso di invalidità permanente o assoluta o di decesso del dipendente, non sarà necessario per gli eredi estinguere il debito residuo.