Come funzionano i Prestiti Inpdap

Sono molte le persone che spesso si rivolgono a banche o finanziarie per richiedere un prestito.

Spesso si tratta di piccole somme per spese impreviste, altre volte vengono richieste cifre relativamente alta per esigenze più complesse, come per esempio la ristrutturazione della propria abitazione o l’acquisto di un’automobile.

Come funzionano i Prestiti Inpdap

Per richiedere un prestito i dipendenti pubblici, oltre a potersi rivolgere a banche e finanziarie, possono contare anche su altro istituto: l’Inpdap. I prestiti Inpdap sono delle somme di denaro che l’ente eroga attingendo direttamente da un proprio fondo interno, denominato gestione unitaria autonoma delle prestazioni creditizie e sociali. Il fondo è costituito dai versamenti volontari di lavoratori dipendenti e pensionati effettuati attraverso delle trattenute sulla busta paga.

Le tipologie di prestiti Inpdap sono tre: il piccolo prestito, il prestito pluriennale diretto e il prestito pluriennale garantito. Il piccolo prestito è una somma concessa dall’Inpdap che il lavoratore si impegna a restituire in 12, 24, 36 o 48 rate. In base al numero di rate, si possono chiedere importi variabili. Per i prestiti annuali è possibile richiedere da una a due mensilità, per i prestiti biennali da due a quattro mensilità e tre o sei mensilità e quattro o otto mensilità rispettivamente per i prestiti triennali e quadriennali, applicando per tutti un tasso pari al 4,50%.

I prestiti pluriennali diretti sono concessi dall’Inpdap per importi di un certo livello e possono essere restituiti in un lasso di tempo variabile tra i cinque e i dieci anni. Le rate di restituzione del prestito possono essere 60 o 120. L’importo della rata viene trattenuto direttamente sulla busta paga del dipendente e corrisponde ad un quinto dello stipendio netto del lavoratore. Il tasso di interesse applicato per questo tipo di prestito è del 3,90%.

I prestiti pluriennali garantiti vengono erogati direttamente da istituti bancari e finanziarie convenzionati con l’inpdap. L’ente si fa garante del prestito nel caso in cui il dipendente non possa più far fronte al debito (per esempio in caso di decesso del richiedente, cessazione del rapporto di lavoro senza diritto a percepire la pensione o in caso di riduzione dello stipendio). Anche questi prestiti possono essere rimborsati in 60 o 120 rate tramite la cessione del quinto e i tassi di interesse applicati variano a seconda dell’istituto a cui viene richiesto il prestito.


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